L’ordinamento giuridico italiano vive una fase di profonda trasformazione.
Il suo attuale modo di essere, e di strutturarsi, in particolare in ambito civilistico, valorizza la funzione interpretativa del giudice, in un’ottica di consolidamento e definitiva affermazione della c.d. giurisprudenza normativa, quale autonoma fonte del diritto.
Ne consegue come, nell’ambito dell’oramai inarrestabile processo di c.d. decodificazione, il vigente codice civile, contrariamente alle sue origini storiche, non rappresenti più l’unico punto di riferimento per l’interprete.
Il sistema è oramai fondato non solo su disposizioni di legge, ma anche su clausole generali (ad es., buona fede, correttezza, solidarietà, giusto processo, funzione sociale della proprietà, utile sociale dell’impresa, centralità della persona), espressione di valori ordinamentali che hanno contribuito al tramonto della dogmatica tradizionale.
In tale assetto, l’apporto della giurisprudenza, in particolare di legittimità, assume sempre più rilievo nella “attualizzazione” del diritto, con conseguente passaggio da uno ius positum ad uno ius in fieri.
Con l’applicazione del modello ermeneutico tipico della “giurisprudenza degli interessi”, in luogo della “giurisprudenza dei concetti”, viene così meno il rischio, insito in un sistema basato su un esasperato positivismo giuridico, del mancato, tempestivo adeguamento del diritto all’evolversi dei tempi.
Le categorie giuridiche, da sempre utilizzate come seducenti schemi entro i quali racchiudere il fenomeno giuridico, finiscono quindi per cedere il passo alla centralità di un’indagine ermeneutica concentrata non più sul testo, ma sul contesto normativo.
Ne deriva la preminenza del diritto vivente, definito dalla Corte Costituzionale come “la consolidata opinione comune maturata nella giurisprudenza in ordine al significato da attribuire a una determinata norma”.
L’idea alla base di GiurisprudenzaSuperiore.it trova fondamento nel particolare interesse rivolto da due operatori del diritto al radicale cambiamento del sistema giuridico italiano.
L’Avv. Alfonso Ciambrone ed il Notaio Maurizio Fusco, attenti alle istanze provenienti dalla elaborazione giurisprudenziale in ambito civilistico, ed avvertita la portata dirimente dei “principi”, hanno inteso creare uno strumento di conoscenza e di approfondimento delle più importanti pronunce delle Sezioni Unite Civili della Corte Suprema di Cassazione, quali indiscutibili fonti primarie del diritto vivente.
L’obiettivo è dimostrare come la regola positiva sia destinata a fallire, in quanto ineludibilmente incompleta.
In altre, autorevoli parole, “il diritto non è dato, va cercato” (N. Lipari).